Nell'ampia gamma dei grigi è contemplata la scelta del male minore, a volte per tentativi. Mi spiego, è sempre gradevole rifugiarsi nell'esempio, si riconduce il problema al particolare e sembra più semplice la soluzione. S., quando andò a vivere con il suo amore, sapeva dei due ragazzini all'epoca affidati alla madre. E' una donna concreta e solare, infermiera "dentro" non so se m'intendi, di quelle persone sempre disponibili. Quando i servizi sociali l'hanno conosciuta, le hanno chiesto dopo circa un anno se voleva tenere fisso un bimbo. Lei naturalmente ha accettato. Nel frattempo l'acquisto di una casa che desse la "stabilità" a questo figlio. L'esperimento ha funzionato al punto che la psicologa ha deciso che era buona cosa dargli anche l'altro fratello, qualche mese fa quando lei già aspettava la bambina. Così, in poco tempo si è trovata con tre figli. Per creare rapporti affettivi stretti occorre la conoscenza reciproca e quotidiana, qui è tutto in giroevai di persone, di bambini. Ciò che S. lamenta è la cecità dell'esperta sul suo stare male ora, sua figlia è nata da meno di tre settimane e le è venuta la crisi del dopo parto. Aveva chiesto alla madre dei ragazzini di tenerli per qualche giorno per potersi rimettere dal cesareo, ma le ha risposto picche. Quando ha chiamato la psicologa adducendo come scusa certi comportamenti "anomali" dei due ragazzini, si è sentita rispondere in modo cortese, ma non le è stato chiesto "Tu, come stai?" Ecco, è stata questa mancanza di delicatezza che l'ha spinta a cercare nelle conoscenti comprensione e compagnia. Credeva che la psicologa sarebbe stato un aiuto per lei, ora fa i conti con una realtà impoverita. L'ho sentita anche oggi nel pomeriggio, vuole andare da sua madre, lontano, per riprendersi e lasciare tutto per almeno una decina di giorni. Cambierà idea se non l'ha già fatto, ora che ci sono giornate festive, ma resta il senso di vuoto laddove dovrebbe esserci aiuto.
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