Semi al vento - Forum di incontro e discussione

Il vento e il sole, favola

« Older   Newer »
  Share  
il_segnalibro
view post Posted on 10/9/2005, 07:54     +1   -1




IL VENTO E IL SOLE

Il Vento e il Sole discutevano animatamente per definire chi fosse il più forte dei due.
Alla fine si accordarono per una sfida . Il vincitore sarebbe stato dichiarato il più forte.
- Vedi quel passante laggiù sulla strada?. Chiese il Vento indicando un uomo che camminava ignaro del grave litigio. – Vediamo chi è più bravo a spogliarlo di tutti i suoi vestiti!
- Accetto la sfida!
Il Vento all’improvviso cominciò a soffiare con inaudita violenza.
Il passante si riparò dietro un grosso albero, si strinse intorno al corpo il cappotto, si avvolse la sciarpa attorno al collo, calzò a fondo il cappello sul capo.
Più il Vento aumentava la forza, più il passante si stringeva nelle sue vesti.
Il Vento, sfinito, si diede per vinto e si rivolse al Sole:
- Non ci sono riuscito. Ora tocca a te .
- Amico mio , hai sbagliato tattica, Non devi usare la violenza, ma la persuasione. Guarda!
Il Sole cominciò a risplendere sempre più intensamente.
I suoi raggi giungevano sulla Terra di minuto in minuto più infuocati.
L’uomo cominciò a sentir caldo, sempre più caldo, e si coprì di sudore.
Si tolse il cappello e la sciarpa e sbottonò il cappotto.
Ma il caldo eccezionale ed improvviso non cessava.
Lì vicino scorreva un torrente; l’uomo si liberò delle vesti e si tuffò nell’acqua fresca.
Il Sole si rivolse al Vento, felice di aver vinto la gara:
- Ho avuto ragione: la persuasione ha sempre la meglio sulla violenza!

Esopo

Quanta verità in questa favola!

Edited by il_segnalibro - 10/9/2005, 08:57
 
Top
the Dog (c)
view post Posted on 10/9/2005, 16:24     +1   -1




La seconda parte della favola narra che il Vento, pur avendo accettato sportivamente la sconfitta, in realtà era incazzato nero.
Lasciò il Sole con una stretta di mano e poi aspettò che lo stesso Sole, per compiere appieno il suo compito di Benefattore dell'umanità, asciugasse con i suoi raggi il passante che era ormai uscito dall'acqua...

Non appena il Sole calò, sorridente e pago della scommessa vinta, il Vento soffiò un vortice di una forza inaudita sui vestiti dell'uomo adagiati sul greto del fiume.... disperdendoli nella vallata per chilometri e chilometri.

"Così impara!" soffiò tra i denti.....
 
Top
il_segnalibro
view post Posted on 10/9/2005, 20:23     +1   -1




Che ridere , tD

hai aggiunto una conclusione possibile, mi son molto divertita a leggerla.
Mi hai suggerito una gran bella idea.

Grazie tD

 
Top
view post Posted on 11/9/2005, 15:47     +1   -1
Avatar

Semper ego auditor tantum?

Group:
Administrator
Posts:
11,120
Te gusta?:
+41
Location:
Do you know "Vesuvio"?

Status:


Alla fine dello scorso anno ho frequentato un seminario di orientamento dell'ASDO e durante una lezione/intervento di empowerment fu chiesto di leggere questa fiaba completandola nelle parti mancanti.
Prendo spunto e ve la ripropongo.

*Questo racconto è tratto da "Donne che corrono con i lupi" di Clarissa Pinkola Estés.
La storia di Vassilissa si narra in Russia, Romania, Polonia e tutti i Paesi Baltici.
Le sue radici archetipe risalgono ai culti dell'antica Dea-Cavallo, precedenti la cultura greca classica.
Non ho trovato la fiaba originale, mi limito a ricopiare quella in mio possesso, commenti e interpretazioni comprese.



Vassilissa la bella.

Il "C'era una volta... e una volta non c'era..." intende avvertire l'anima di chi ascolta che questa storia si svolge in un mondo tra i mondi in cui nulla è come sembra sulle prime.
Come in tante storie di bambine infelici, c'è una mamma che muore.
Ma la mamma di Vassilissa, prima di morire, le consegna una minuscola "pupazza" di stoffa (avuta a sua volta dalla propria madre in punto di morte) vestita come Vassilissa, pettinata come Vassilissa e somigliante a Vassilissa in maniera incredibile.
"Ecco, questa bambola è per te, tesoro mio" sussurrò la mamma. E da sotto le coperte tirò fuori una bambolina che come Vassilissa indossava stivaletti rossi, grembiulino bianco, gonna nera e corsetto ricamato. "Se ti perderai o avrai bisogno di aiuto, domanda a questa bambola che fare. Tienila sempre con te, non parlarne a nessuno e nutrila quando ha fame. Non confidare a nessuno, che non sia degno della tua assoluta fiducia, la sua segreta presenza".

Vassilissa, come in molti racconti analoghi, viene maltrattata dalla matrigna, frustrata nei suoi desideri e derisa per i suoi sogni. Ma ecco che un giorno...
la matrigna e le sorellastre, che non sopportavano più la sua presenza delicata e gentile, architettano una trappola per Vassilissa. Lasciano estinguere il fuoco pensando di mandare poi la povera fanciulla nella foresta, dalla terribile Baba Jaga.
Soltanto l'orribile strega è capace di dominare la forza di questo elemento; ma l'avrebbe di certo uccisa e mangiata come era già successo a tanti bimbi persi nel bosco.
Così quella sera quando Vassilissa torna, dopo aver raccolto la legna, la casa è fredda e al buio.
Preoccupata domanda alla matrigna e alle sorellastre cosa fosse accaduto e loro, squittendo come esseri che vivono nelle tenbre, le ordinano di recarsi da Baba Jaga e farsi consegnare la preziosa fiamma.

Prove terribili l'attendono. E Vassilissa, sebbene spaventata e tremante, sente che non può sottrarsi al suo terribile destino! La foresta di notte è piena di rumori e scricchiolii, i sentieri conosciuti di giorno diventano, al buio, pieni di ombre misteriose.
Ma c'è la magica pupazza nascosta nel grembiulino. Ad ogni biforcazione la piccina infila la manina nella tasca chiedendo alla sua inseparabile amica da che parte dirigersi.
Improvvisamente un cavaliere bianco su di un cavallo bianco passa al galoppo e si fa più chiaro il cielo.
Poi passa un cavaliere vestito di rosso su di un rosso cavallo e sorge il sole.
Cammina cammina Vassilissa arriva nella tana di Baba Jaga e proprio in quel momento un cavaliere nero arriva al trotto su di un nero cavallo, penetra nella baracca della strega e, subitamente, diventa notte.
Vassilissa, spaventata, si rivolge alla bambolina che teneva nascosta nella tasca del grembiule e le chiede sussurrando - E' questa la casa che cerchiamo?-
- ...
- Sì, è questa la casa che cerchi - risponde piano la bambolina a modo suo.
La vecchia strega è una creatura veramente spaventosa e non meno spaventosa è la sua casa.
Poggia su zampe di vecchie galline, si muove da sola e talvolta volteggia come una ballerina in estasi.
Baba Jaga piomba all'improvviso su Vassilissa, urlandole:
- Cosa vuoooooooooooi?
E Vassilissa tremando:
- Nonna, sono venuta per il fuoco...
- E cosa ti fa pensare che io ti darò la fiamma? - urlò la Strega.
... cosa avrà risposto Vassilissa? prova ad immaginare una tua risposta.

Dopo una serie di prove impossibili, tutte superate chiedendo consiglio ed aiuto alla bambola segreta, Baba Jaga è costretta a consegnarle, suo malgrado, il fuoco.
E lo fa, anche per sottrarsi alle domande della bimba che tutto vorrebbe sapere.
Le affida, quindi, il prezioso elemento custodito all'interno di un orribile teschio collocato in cima ad un lungo bastone.

Vassilissa effettua il viaggio di ritorno illuminata dal teschio, sorretta dal bastone e guidata dalla "pupazza" nascosta, come sempre, nella tasca del suo grembiulino.
Entra nella casa trionfante, per essere stata capace di riportare il fuoco nel luogo da dove il calore sembrava essere andato via per sempre.
Ma il teschio che contiene il fuoco osserva con attenzione le stanze e le persone della casa.
Vede ogni cosa in maniera calma ed inesorabile, dalla cima del bastone dove è collocato...
... Prova a trovare tu un finale a questa storia.





Se siete riusciti a leggere tutto e vi va, provate a completare la storia.
Comparando le vostre risposte a quelle della storia originale (ve le trascriverò, in seguito) potrete conoscere qualcosa di voi che magari non sapevate di avere.
Sia chiaro: non c'è nessun profilo risultante, nessuna spiegazione psicologica.
Non ho risultati, tipi A-B-C prestabiliti, ai quali per altro credo poco, né posseggo capacità d'interpretazione e/o psicologiche.
Prendetela come un gioco, quello che è.








 
Web  Top
3 replies since 10/9/2005, 07:54   2287 views
  Share