| Alla fine dello scorso anno ho frequentato un seminario di orientamento dell'ASDO e durante una lezione/intervento di empowerment fu chiesto di leggere questa fiaba completandola nelle parti mancanti. Prendo spunto e ve la ripropongo.
*Questo racconto è tratto da "Donne che corrono con i lupi" di Clarissa Pinkola Estés. La storia di Vassilissa si narra in Russia, Romania, Polonia e tutti i Paesi Baltici. Le sue radici archetipe risalgono ai culti dell'antica Dea-Cavallo, precedenti la cultura greca classica. Non ho trovato la fiaba originale, mi limito a ricopiare quella in mio possesso, commenti e interpretazioni comprese.
Vassilissa la bella.
Il "C'era una volta... e una volta non c'era..." intende avvertire l'anima di chi ascolta che questa storia si svolge in un mondo tra i mondi in cui nulla è come sembra sulle prime. Come in tante storie di bambine infelici, c'è una mamma che muore. Ma la mamma di Vassilissa, prima di morire, le consegna una minuscola "pupazza" di stoffa (avuta a sua volta dalla propria madre in punto di morte) vestita come Vassilissa, pettinata come Vassilissa e somigliante a Vassilissa in maniera incredibile. "Ecco, questa bambola è per te, tesoro mio" sussurrò la mamma. E da sotto le coperte tirò fuori una bambolina che come Vassilissa indossava stivaletti rossi, grembiulino bianco, gonna nera e corsetto ricamato. "Se ti perderai o avrai bisogno di aiuto, domanda a questa bambola che fare. Tienila sempre con te, non parlarne a nessuno e nutrila quando ha fame. Non confidare a nessuno, che non sia degno della tua assoluta fiducia, la sua segreta presenza".
Vassilissa, come in molti racconti analoghi, viene maltrattata dalla matrigna, frustrata nei suoi desideri e derisa per i suoi sogni. Ma ecco che un giorno... la matrigna e le sorellastre, che non sopportavano più la sua presenza delicata e gentile, architettano una trappola per Vassilissa. Lasciano estinguere il fuoco pensando di mandare poi la povera fanciulla nella foresta, dalla terribile Baba Jaga. Soltanto l'orribile strega è capace di dominare la forza di questo elemento; ma l'avrebbe di certo uccisa e mangiata come era già successo a tanti bimbi persi nel bosco. Così quella sera quando Vassilissa torna, dopo aver raccolto la legna, la casa è fredda e al buio. Preoccupata domanda alla matrigna e alle sorellastre cosa fosse accaduto e loro, squittendo come esseri che vivono nelle tenbre, le ordinano di recarsi da Baba Jaga e farsi consegnare la preziosa fiamma.
Prove terribili l'attendono. E Vassilissa, sebbene spaventata e tremante, sente che non può sottrarsi al suo terribile destino! La foresta di notte è piena di rumori e scricchiolii, i sentieri conosciuti di giorno diventano, al buio, pieni di ombre misteriose. Ma c'è la magica pupazza nascosta nel grembiulino. Ad ogni biforcazione la piccina infila la manina nella tasca chiedendo alla sua inseparabile amica da che parte dirigersi. Improvvisamente un cavaliere bianco su di un cavallo bianco passa al galoppo e si fa più chiaro il cielo. Poi passa un cavaliere vestito di rosso su di un rosso cavallo e sorge il sole. Cammina cammina Vassilissa arriva nella tana di Baba Jaga e proprio in quel momento un cavaliere nero arriva al trotto su di un nero cavallo, penetra nella baracca della strega e, subitamente, diventa notte. Vassilissa, spaventata, si rivolge alla bambolina che teneva nascosta nella tasca del grembiule e le chiede sussurrando - E' questa la casa che cerchiamo?- - ... - Sì, è questa la casa che cerchi - risponde piano la bambolina a modo suo. La vecchia strega è una creatura veramente spaventosa e non meno spaventosa è la sua casa. Poggia su zampe di vecchie galline, si muove da sola e talvolta volteggia come una ballerina in estasi. Baba Jaga piomba all'improvviso su Vassilissa, urlandole: - Cosa vuoooooooooooi? E Vassilissa tremando: - Nonna, sono venuta per il fuoco... - E cosa ti fa pensare che io ti darò la fiamma? - urlò la Strega. ... cosa avrà risposto Vassilissa? prova ad immaginare una tua risposta.
Dopo una serie di prove impossibili, tutte superate chiedendo consiglio ed aiuto alla bambola segreta, Baba Jaga è costretta a consegnarle, suo malgrado, il fuoco. E lo fa, anche per sottrarsi alle domande della bimba che tutto vorrebbe sapere. Le affida, quindi, il prezioso elemento custodito all'interno di un orribile teschio collocato in cima ad un lungo bastone.
Vassilissa effettua il viaggio di ritorno illuminata dal teschio, sorretta dal bastone e guidata dalla "pupazza" nascosta, come sempre, nella tasca del suo grembiulino. Entra nella casa trionfante, per essere stata capace di riportare il fuoco nel luogo da dove il calore sembrava essere andato via per sempre. Ma il teschio che contiene il fuoco osserva con attenzione le stanze e le persone della casa. Vede ogni cosa in maniera calma ed inesorabile, dalla cima del bastone dove è collocato... ... Prova a trovare tu un finale a questa storia.
Se siete riusciti a leggere tutto e vi va, provate a completare la storia. Comparando le vostre risposte a quelle della storia originale (ve le trascriverò, in seguito) potrete conoscere qualcosa di voi che magari non sapevate di avere. Sia chiaro: non c'è nessun profilo risultante, nessuna spiegazione psicologica. Non ho risultati, tipi A-B-C prestabiliti, ai quali per altro credo poco, né posseggo capacità d'interpretazione e/o psicologiche. Prendetela come un gioco, quello che è.
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